Una lunga attesa, durata cinque anni, ma ne è valsa la pena: Matteo Masetti è campione olimpico nel lancio del giavellotto con la misura di 60.59. Il 25enne di Busto Arsizio ha dominato la gara, approdando in finale senza troppi problemi e riuscendo poi ad avere la meglio nei tre lanci che assegnavano le medaglie. Sul podio con lui il polacco Tomas Rozumczyk (57,74) e il kenyano Kelvin Kipkogei (50,38).
“Alle Deaflympics di Samsun, in Turchia, avevo chiuso al sesto posto – ricorda Masetti – mentre qui ho finalmente conquistato il tanto ambìto oro olimpico. Sono davvero molto contento, ringrazio tutta la Federazione, le persone che sono venute a seguire la mia gara e dedico questa medaglia a tutta l’Italia, in particolare alla mia famiglia”.
Il suo allenatore, Gianmario Castaldi, è raggiante e ripercorre la lunga strada compiuta insieme dal 2017 fino a Caxias do Sul: “Cinque anni fa Matteo era giovane, aveva solo vent’anni, adesso comincia ad essere un giavellottista fatto e finito e, anche se le condizioni non erano delle migliori, è riuscito a prevalere su tutti. Il suo record europeo è molto maggiore della misura con cui ha vinto l’oro olimpico, ma le misure le guardiamo da domani: oggi era importante solo mettere il giavellotto davanti a tutti”.
L’inizio è stato difficile, con un primo lancio uscito male: “Scivolavo mentre bloccavo – racconta ancora Matteo -, poi verso gli ultimi lanci ho capito che potevo fare molto di più e mi sono migliorato di parecchio”. Castaldi aggiunge qualche dettaglio che rende l’idea di quanti sacrifici e lavoro ci siano dietro un risultato del genere: “In qualche momento ho tremato perché prima di partire c’erano stati alcuni problemini fisici che gli avevano impedito di fare buone gare, ma questa settimana di ritiro in Brasile è servita, ci siamo allenati bene, i fisioterapisti hanno fatto un gran lavoro ed è arrivato in pedana con la concentrazione al top. Nello sport a volte trionfa la giustizia e il nostro Matteo ha trionfato”.