Storica doppietta per il nuoto azzurro: oro e argento per le sorelle Gaia e Sara Maragno

Una serata indimenticabile per il nuoto azzurro targato Fssi: a Caxias do Sul, in un 3 maggio che resterà scolpito negli annali, le sorelle Gaia e Sara Maragno hanno conquistato le prime medaglie femminili della storia. A distanza di pochi minuti, il cuore dei presenti ha accelerato i battiti prima per l’argento della maggiore, Sara 21 anni, che per soli tre centesimi ha mancato la medaglia più pregiata nei 100 farfalla col tempo di 1’07”01; poi per la sorellina Gaia, 17 anni ancora da compiere, che ha trionfato nei 50 rana diventando campionessa olimpica di specialità.

Due gare fantastiche, che hanno entusiasmato chi ha avuto la fortuna di seguirle in diretta dall’Italia: “Un’emozione fortissima, spero che sia la prima di tante medaglie – esclama Sara dopo l’argento – però lo ammetto mi secca aver perso l’oro per soli tre centesimi”. Gli applausi se li merita a maggior ragione perché era reduce da un serio problema alla spalla e bravo è stato anche chi ha lavorato per rimetterla in sesto proprio per le Deaflympics. Ma l’emozione più grande doveva ancora arrivare: quando Gaia si è tuffata si è subito capito che andava per il bersaglio grosso e quando ha fermato il cronometro a 34”61 le altre si son dovute arrendere. “Grazie a chi ha creduto in me, è un onore essere la prima campionessa olimpica della federazione” dice Gaia.

L’allenatore Ivan Sacchi e il Dt Mauro Antonini erano al settimo cielo: “Lavoriamo con queste ragazze da soli tre anni, ma per due siamo stati femati dal Covid ed è stato complicato tenerle vive: questi risultati ci ripagano di tutto”. Poi ci manca poco che la staffetta 4×100 stile libero porti a casa un’altra medaglia: le prime due frazioni vengono dominate da Sara Maragno e Noemi Canino, mentre Gaia che aveva gareggiato poco prima paga un po’ di stanchezza, poi Jessica Diddoro nulla può contro l’americana che rinviene e cede nel finale un possibile bronzo. Ma la festa non è assolutamente scalfita da questo quarto posto, due medaglie incredibili conquistate a pochi minuti di distanza l’una dall’altra da due sorelle non sono cose che capitano tutti i giorni.